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Il ruolo delle tecniche di neuroimaging è fondamentale nella ricerca clinica e preclinica. Gli studi di imaging sono spesso limitati a gruppi ridotti di pazienti e controlli e soltanto iniziative di rete nazionali e internazionali possono veramente portare alla generalizzazione dei risultati e all’adozione di tecniche nuove nella clinica personalizzata. Tali studi consentono l'acquisizione di grandi campioni di dati (“BIG-DATA”) che permetteranno in un futuro prossimo di arrivare ad un uso delle neuroimmagini quantitative per una medicina di singolo soggetto, in contrasto con quanto si fa ora a livello di confronto tra gruppi.

Tuttavia, l’eterogeneità degli scanner di risonanza magnetica (RM) e dei diversi parametri che li caratterizzano, la mancanza di benchmark per i protocolli di acquisizione standard, la rapida evoluzione tecnologica, in combinazione con una limitata sovrapposizione di test clinici e neuropsicologici, limitano la possibilità di aggregare i dati. Per queste ragioni, gli studi multicentrici devono prevedere la armonizzazione del protocollo di imaging cerebrale, la valutazione della riproducibilità dei dati nel tempo e metodi che permettano di riunire dati provenienti dai diversi centri.